«Tutte le volte che sentirete parlare di “passione”, sappiate che stanno cercando di fregarvi. Il lavoro è lavoro, ed è questo il punto più grave di tutto il blabla del precariato è così via: si sta perdendo la dignità del lavoro. Mio nonno faceva il meccanico, ed era la sua grande passione: fare il meccanico lo divertiva. Un uomo fortunato. Ma non per questo non si faceva pagare.
Io credo che fra un meccanico, un venditore di libri e uno scrittore, per molti versi non ci sia alcuna differenza. Sono lavori. E il lavoro, per definizione, va pagato in termini onesti. Se vi sembra una banalità, be’, purtroppo non lo è più».
Giorgio Fontana, Lavorare per passione
(la foto è di frabattista)