
Basta guardare le statistiche che recentemente ha pubblicato Giulio Mozzi nel suo bollettino. La navigazione pruriginosa batte perfino l’onnipresente Silvio Berlusconi: Mozzi ha pubblicato gemme e memorabilia ma a stravincere è la vetrina di tette, cosce e culi.
Gironzolando nulla cambia: i post che ricevono più feedback sono quelli di polemica pura, un turbine di tiro al piattello col malcapitato. Sino alla vera e propria persecuzione via modem che subisce Loredana Lipperini nel blog contundente Lapeperini.
Sino al parossismo: il blasonato Nazione Indiana inizia una serie di interviste agli addetti ai lavori della Repubblica delle Lettere e quasi tutti si fermano a far l’analisi logico-grammaticale sulla formulazione – in verità formalmente infelice – delle domande.

La diagnosi è sempre uguale: è stato notato solo per averla fatta ancora una volta fuori dal vaso. Forse ha ragione Vasco Rossi che ha voluto trovare un senso a questa storia finanziando tra un concerto e l’altro Satisfiction.
Be’, non è vero che “quasi tutti” si sono fermati a fare l'”analisi logico-grammaticale” delle domande poste da Nazione indiana. Direi piuttosto così: io ho cercato di mostrare che quelle domande implicano una ideologia, e questo tentativo (e sarà colpa della mia inettitudine comunicativa) è stato scambiato per “analisi logico-grammaticale”. In alternativa: il mio tentativo, percepito come pericoloso, è stato depotenziato riducendolo a “analisi logico-grammaticale (ma questa è una ipotesi sulle intenzioni altrui, e quindi debolissima).
Grazie per il chiarimento. Resta comunque abbagliante l’infelice formulazione di quelle domande. Che hanno svilito, a mio modestissimo parere, tutta l’inchiesta.