Li peraulis o La creatiòn

Acque, cieli e terre si meravigliano fuori della morta mente dell’uomo nato per ultimo. "Io" gridava "Io" legato a quel pensiero. "Io" gemeva "Io" chiuso in quella dura scorza. Eravamo tutti morti, senza un affetto nel cuore e non un canto nelle orecchie, poveri morti sconfortati. "Io" gridavamo "Io" nel buio di quella parola senza … Leggi tutto Li peraulis o La creatiòn

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Gelsi

Hai fatto questo semplice gesto con la mano: l’hai sollevata fino al volto, l’hai tesa verso il mio finestrino, mentre guidavo: ho guardato, e contro la luce caliginosa della mattina li ho contati, otto, otto gelsi a chioma aperta come la coda di un pavone imbalsamato, in processione lungo la linea del nostro sguardo, così … Leggi tutto Gelsi

Lavandare

Nel campo mezzo grigio e mezzo nero resta un aratro senza buoi che pare dimenticato, tra il vapor leggero. E cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare con tonfi spessi e lunghe cantilene: Il vento soffia e nevica la frasca, e tu non torni ancora al tuo paese! quando partisti, come son rimasta! come … Leggi tutto Lavandare

2.

Guai a chi costruisce il suo mondo da solo. Devi associarti a una consorteria di violinisti guerci, di furbi larifari, di nani del Veronese, di aiuole militari, di impiegati al catasto, di accòliti della Schickerìa. E ballare con loro il verde allegro dello sfacelo, le gighe del marciume inorpellato, inchinarti dinanzi al volere del cielo. … Leggi tutto 2.

Il tango

Dove saranno? Chiede l'elegia di quelli che oramai non sono più, come esistesse un luogo dove l'Ieri possa esser l'Oggi, l'esser Ancora, il Sempre. Dove sarà (ripeto) la teppaglia che in polverosi vicoli sterrati o in perduti villaggi istituì la setta del coltello e del coraggio? Dove saranno quelli che passarono lasciando all'epopea un episodio, … Leggi tutto Il tango