Angelo aveva le mascelle al posto delle ascelle. Pareva disegnato male. Manco che Dio si fosse ubriacato quando toccava sfornare quello lì. Camminava sul suo motoruzzo, una strana mutazione indopakistana di Vespa, e pareva il cavaliere senza testa, il casco era sospeso tra il petto e la panza. Non c'era traccia di collo. Lui ci … Leggi tutto Cucuzze
Aspettare è ancora un’occupazione
Aspettare è ancora un'occupazione. È non aspettare niente che è terribile. Cesare Pavese (Il mestiere di vivere)
Una cannonata nello stomaco
Wolverine: Te lo descrivo; è come se qualcuno ti avesse sparato una cannonata nello stomaco, lasciando un enorme buco, ma a un certo punto comincia a chiudersi... E un giorno sarà diverso. Non sarà più così pesante. Ovviamente prima o poi sentirai una canzone, o qualcuno riderà in quel modo, o il vento soffierà nella … Leggi tutto Una cannonata nello stomaco
Gli artisti secondo Barney Panofsky
Per quanto mi riguarda tutti gli scrittori o i pittori che ho conosciuto, nessuno escluso, erano degli spudorati promotori di se stessi, vigliacchi, pronti a mentire per un piatto di lenticchie, avari da far schifo e disposti a tutto per un po' di gloria. Quello spaccone di Hemingway, che pure aveva un indubbio fiuto per … Leggi tutto Gli artisti secondo Barney Panofsky
Pagine d’umanità profonda nella Siracusa delle anime perdute
Una rivelazione, un pugno allo stomaco, una stretta al cuore. Una storia d'amore estrema e insensata. Un giovane polacco bellissimo e alcolizzato che vive la sua esistenza tra gli spiantati dei semafori, alloggi di fortuna, vino e vodka, e una donna di Siracusa, ancor più giovane, ancor più folle. È “Sangue di cane” di Veronica … Leggi tutto Pagine d’umanità profonda nella Siracusa delle anime perdute
Buzzati e il logorio dell’attesa
"I'm waiting for Alice" © Paolo Castronovo «Dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa. Che dipinga o scriva, io perseguo il medesimo scopo: quello di raccontare delle storie». Questa frase di Dino Buzzati (1906-1972) sintetizza perfettamente il senso del suo narrare eclettico. Il Deserto dei Tartari è il suo capolavoro che … Leggi tutto Buzzati e il logorio dell’attesa
Nel silenzio più assoluto
Pubblichiamo la lettera d'un ventunenne che la vita ha masticato per bene, la storia di A. è lo specchio di questa nostra generazione allo sbando. Una generazione in cui quel che era un diritto è diventato un privilegio. Mi chiamo A., ho 21 anni. Sono nato e cresciuto in un comune del palermitano che è … Leggi tutto Nel silenzio più assoluto
Una delle poche cose rimaste uniche e nostre
Io ripeto sempre che scrivere è un atto nobile nel migliore dei casi, ingenuo nel peggiore. Tranne poche eccezioni di grafomani arroganti inediti che imitano grafomani arroganti già editi, scrivere non peggiora il mondo. I libri sono firmati parola per parola. I loro pregi e tradimenti sono visibili, la loro libertà o corruzione e inutilità … Leggi tutto Una delle poche cose rimaste uniche e nostre
Viveva in lui
«La sua salute malferma, disse, glielo impediva. Nel 1901 Marcel Schwob, che era di salute altrettanto fragile, aveva intrapreso un viaggio in condizioni peggiori per visitare la tomba di Stevenson in un'isola del pacifico. [...] Una volta Schwob, sdraiato nella sua cabina si sentiva morire quando si accorse che qualcuno gli si sdraiava a fianco. … Leggi tutto Viveva in lui
L’inferno dei viventi
«L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo … Leggi tutto L’inferno dei viventi